Giunge alla seconda edizione la rassegna Italia Doc, curata da Maurizio di Rienzo, alla Casa del Cinema dal 23 gennaio fino ad aprile. L’appuntamento con proiezioni e dibattiti è fissato quasi ogni martedì alle 15.00.
Il genere documentaristico si sta prendendo una rivincita: dopo il momento di rinascita con l’uscita di "Farhenheit 9/11" di Moore, qualche spiraglio nelle sale si è aperto e non solo, anche i festival pullulano di sezioni. E il doc italiano sta facendo la sua parte. Lo scorso anno è stato segnato dal film di Marco Turco "In un altro paese", che ha inaugurato la prima edizione della rassegna. Quest’anno si parte sempre dal sud, da Napoli con "L’udienza è aperta" di Vincenzo Marra, già visto ai “Venice Days 2006” e l’inedito "Vedi Napoli e poi muori" di Enrico Caria, in uscita nelle sale venerdì 26. Un esempio di come anche produzioni nostrane possano trovare spazio nei cinema. E non si tratta di un caso eccezionale. Recentemente abbiamo assistito al successo de "L’orchestra di piazza Vittorio", all’uscita di "Pasolini prossimo nostro" di Giuseppe Bertolucci e, proprio in questi giorni, de "La strada di Levi" di Davide Ferrario.
Il 30 gennaio spetta ancora al sud, a Costanza Quatriglio con il suo "Il mondo addosso". Un immersione nell’universo degli immigrati in Italia e del destino che li attende una volta arrivati nella capitale. La Sicilia diventa protagonista in "Oltre Selinunte" di Salvo Cuccia e in "Un’altra storia" di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Laura Schimmenti e Andrea Zulini programmati per il 20 febbraio. Due viaggi: il primo alla scoperta di un territorio archeologico minacciato da interessi mafiosi, il secondo sullo scontro elettorale del 2006 tra Rita Borsellino e Totò Cuffaro per la presidenza della Regione.
Parlano africano i documentari "This Is My Sister" di Giovanni Piperno e "African Spelling Book" di Angelo Loy (6 febbraio), mentre sprigionano poesia "Un racconto incominciato" di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato e "Il lato grottesco della vita" di Federica Di Giacomo (27 febbraio) che ci portano nella vita quotidiana di una remota periferia calabra e nella realtà socio-culturale di Matera.
Sempre poetico, questa volta non solo nella forma ma anche nella tematica "Nulla va perduto" di Nino Bizzarri, in cui si cerca di avvicinare intimamente l’universo poetico di Luzi, “un tentativo di penetrare con i mezzi del cinema nei luoghi della sua percezione del mondo, non osservata a distanza, oggettivamente, ma aderendo alla sua sensibilità, per farne esperienza, farla nostra”. Di un altro poeta ci racconta "Giorni in prova" di Daria Menozzi, precisamente del rapporto tra Emilio Rentocchini e la sua città, Sassuolo. Entrambi sono previsti per il 6 marzo.
Il 13 marzo tocca all’esplorazione di popoli lontani, Stefano Savona ci porta in Kurdistan, mentre Davide Manuli in Canada dove i canadesi curano gli Inuit del Polo Nord servendosi di una telemedicina. "Libertà" di Nina Mair e Robert John e "Furria Droxus" di Michele Mossa e Michele Trentini valicano i confini della realtà: l’uno ci immerge nel mondo alternativo e clandestino delle telestreet, l’altro nel microcosmo di una comunità che vive in Sardegna ancora negli antichi furiadroxus.
In aprile sono previsti altri due appuntamenti, però i titoli ancora non trapelano.
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